Prima dell’emergere del minimalismo come stile di vita e decluttering come hobby ammirevole, c’erano degli scaffali per apparecchiature audio. In effetti, c’era un intero genere di sistemi audio mid-fi e low-fi confezionati in modo ordinato in truciolato di vinile. L’organizzazione era essenziale per mantenere i fili temuti (erano “fili” allora) lontani dalla vista, per evitare che Perseo potesse intravedere la testa di Medusa e trasformarsi per sempre nella pietra. Per un audiofilo questo è un risultato decisamente non gradito. Man mano che l’hobby dell’audio maturava e le persone si accorsero dell’accumulo di calore come evento indesiderato dannoso per i componenti elettronici, emerse unità a scaffalatura a più livelli per risolvere il problema. Quando la scena High End ha acquisito i cavi di trazione si è evoluta in una categoria di componenti significativa ed è diventata una sorta di status symbol per gli audiofili, quindi la loro visibilità è diventata importante.
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