Stato d’animo attuale: ci sono due tipi di musicisti jazz, quelli che hanno idee e quelli che ti raccontano le idee di qualcun altro. Non c’è niente di sbagliato in quest’ultimo gruppo, ovviamente: questi sono gli storici, quelli preoccupati per un’eredità jazz, quelli che sono stati ispirati da altri e rendono un omaggio costante. Ultimamente mi sono concentrato sul primo gruppo. Suonano jazz, e lo riconosci chiaramente come tale, ma sta da solo. È originale. Proprio l’altro giorno ho recensito l’intrigante e nuovo album Borjoner di Aimee-Jo Benoit, ed è stato un ottimo esempio di nuove idee. Un paio di giorni dopo, ho avuto il piacere di ascoltarne un altro: il Raphael Pannier Quartet e il loro affascinante nuovo album Faune. Raphael Pannier è un batterista francese e sai come mi diverto a parlare di batteristi jazz che sono anche band leader e compositori. Si tratta di costruire fondamenta, muri e tetti e lasciare che le persone riempiano quello spazio con se stesse. Il suo kit è certamente intonacato in tutta l’anima di Faune (che in francese significa “fauna selvatica”) – ascoltando freddo, la mia prima impressione è “questo batterista è fantastico!” È veloce e inventivo e non smette mai di inventare quelle idee originali. […]