Nel corso degli ultimi anni, si sente sempre più di frequente parlare di soluzioni alternative rispetto all’acquisto di un computer nuovo. È chiaro che si tratta di una spesa non indifferente da prendere in considerazione, ma in ogni caso è bene mettere in evidenza come il risparmio derivante dal fatto di puntare su altre soluzioni è molto interessante.
Proprio per questo motivo, non è affatto un caso che il trend legato ai prodotti ricondizionati sia sempre più in crescita nel corso degli ultimi anni. Comprare un pc nuovo, specialmente quando si tratta di marchi di elevata qualità, come ad esempio Apple, comporta un esborso notevole, che non tutti si possono permettere. Non è un caso, di conseguenza, che si sia verificato un vero e proprio boom dei macbook ricondizionati.
Le differenze rispetto ai pc usati
In tanti fanno ancora troppa confusione e tendono a usare l’aggettivo ricondizionati anche per descrivere i prodotti usati, ma in realtà si tratta di due termini differenti. Quelli che vengono denominati pc usati o di seconda mano si caratterizzano per essere venduti nello stato di usura e con le funzionalità in cui si trovano.
Il discorso cambia notevolmente per i pc ricondizionati, dal momento che sono inizialmente pc usati che sono oggetto di un apposito processo di ricondizionamento. Si tratta di una serie di test, controlli e verifiche che vengono svolti non solo dal punto di vista meccanico, ma anche sotto il profilo tipicamente funzionale ed estetico. Insomma, alla fine di tale processo di ricondizionamento, ecco che quei pc sono in grado di raggiungere uno stato praticamente equiparabile rispetto a quelli nuovi. C’è da mettere in evidenza anche un altro aspetto molto interessante, ovvero che spesso e volentieri può capitare che, nel corso del processo di ricondizionamento, i pc subiscano anche la sostituzione di qualche componente che non funziona più come prima oppure che è stata sorpassata dal punto di vista tecnologico.
Non deve stupire, di conseguenza, come nella maggior parte dei casi i pc ricondizionati presentino una potenza e delle prestazioni anche superiori rispetto a dei prodotti nuovi di zecca. Non solo, dal momento che spesso si tende ad affermare come ci siano più chance di trovare nei pc nuovi dei difetti di fabbrica piuttosto che di rinvenire dei pc ricondizionati che non funzionano a dovere.
I gradi che certificano lo stato del pc
Nel momento in cui si deve provvedere all’acquisto, è bene mettere in evidenza alcuni aspetti che possono tornare certamente utili. Ad esempio, i prodotti ricondizionati sono sigillati e rimessi in vendita non prima di aver superato tutte le fasi del processo di ricondizionamento, che può essere portato a termine da parte del medesimo produttore oppure anche da aziende specializzate in tal senso.
Sull’etichetta, nel momento in cui il dispositivo viene lanciato nuovamente sul mercato, si possono trovare diverse indicazioni molto importanti utili. Ad esempio, c’è sempre la presenza del grado, che va a certificare le condizioni in cui si trova effettivamente il computer.
Il grado A è quello che si riferisce ai pc che sono praticamente simili a prodotti nuovi. Infatti, si tratta di un’etichetta che certifica come quei prodotti siano ancora in ottime condizioni, non solo dal punto di vista delle funzionalità, ma anche in riferimento all’aspetto estetico.
I gradi B, C e D si caratterizzano, al contrario, per essere quelli più bassi. In queste situazioni, di conseguenza, viene garantito un funzionamento perfetto in ogni caso. E allora dove sta il problema? Semplice, visto che dal punto di vista estetico possono presentare una serie più o meno marcata di imperfezioni e difetti che, man mano che si va indietro con il grado, sono sempre più facilmente riconoscibili.