Pronuncia le parole “early digital” e la maggior parte degli audiofili, anche i più giovani, sapranno esattamente di cosa stai parlando. Il termine rimanda a suoni privi di corpo e calore, alla fiacca deficienza di dimensionalità e complessità tonale che ha caratterizzato la codifica digitale per gran parte del suo primo decennio commerciale. Era l’epoca in cui, invariabilmente, qualcuno si presentava alla riunione della società audio locale indossando una maglietta DIGITAL SUCKS. Ma quelli di noi che stavano praticando gli audiofili al momento ricordano un’eccezione importante, la Telarc Records, un’etichetta che accese la speranza che la nuova tecnologia un giorno andasse oltre il suo innegabile …