Pochi giorni dopo aver scritto una recensione sugli arrangiamenti jazz per Prokofiev, mi sono imbattuto in un altro CD nella pila delle recensioni che prende composizioni classiche e le arrangia per un ensemble jazz. In questo caso stiamo parlando del “collettivo jazz” di otto membri noto come Madre Vaca e del loro nuovo album Winterreise, che utilizza la musica di Franz Schubert per disegnare uno studio complesso e vario della melanconia utilizzando molti tipi diversi di ensemble. Il batterista-pianista Benjamin Shorstein ha arrangiato questi brani per sfruttare la capacità di Madre Vaca di creare una moltitudine di prospettive, con stati d’animo e suoni in costante cambiamento. Schubert ha basato la sua composizione su 24 poesie di Wilhelm Muller, incentrate sulla “storia di un uomo rifiutato che ha lasciato la casa della sua amata per vagare nel bel mezzo di una notte invernale”. Sembra triste e pieno di tristezza, ma Madre Vaca affronta questo argomento come un modo per riflettere sulle nostre emozioni e su come a volte veniamo condotti su un sentiero oscuro, spaventoso e freddo. Attraverso l’uso di voci così forti come il sassofono (Juan Rollan), la tromba (Steve Strawley), il trombone (Lance Reed) e la chitarra (Jarrett Carter), Madre Vaca sembra determinata a mostrarci la vita […]