È stato un inverno di cantanti jazz femminili, il che non è certo strano, ma in un campo affollato è difficile distinguersi quando c’è così tanto talento nella scena jazz contemporanea. (A proposito, mi sto ancora riprendendo da quel dolce album di Gloria Reuben.) Kayle Brecher ha due cose in serbo per lei: è una cantante distintiva ed è anche un arrangiatore di talento. Nel suo nuovo album Kayleidoscope, Brecher si attacca alla tradizione e trasmette cantanti allegri come Ella Fitzgerald (le piace molto scattare e lo fa in modo benvenuto e riservato) ma inserisce molta personalità in ogni nota. Ascolta il modo in cui pronuncia ogni parola di questi standard jazz e poi li contrappone a musicisti altrettanto radicati. Kayleidoscope non lucida sulla musica come hanno fatto molti cantanti recenti. Non c’è modernizzazione, nessun tentativo di attraversare nuovi regni con un approccio alla moda. Queste sono canzoni di gioia, di tempi migliori, di fare tutto bene la prima volta. Adoro il modo in cui la sua voce suona, così intrisa di quell’atteggiamento sfuggente che è così felice di essere qui, facendo quello che ama fare. Realizza ciò che dovrebbe essere considerato obbligatorio per […]
Il post Kayle Brecher, Kayleidoscope | The Vinyl Anachronist è apparso per primo su Part-Time Audiophile .