Anche se non lo conosceresti necessariamente dalla proliferazione dei pickup a bobina mobile in tutta la fascia alta degli ultimi trent’anni e oltre, durante i primi due decenni di riproduzione stereofonica le cartucce a magnete mobile hanno dominato il mercato. Gli audiofili più seri erano appassionati di musica classica, jazz, pop e folk, i cui riferimenti sonori erano la musica eseguita su strumenti acustici in luoghi reali. Le virtù dei magneti mobili si adattavano a questi gusti, che valutavano la bassa distorsione, la risposta in frequenza piatta e la neutralità tonale o, in mancanza, equilibri tonali musicalmente naturali. Forse, soprattutto, dal punto di vista dell’usura da record, gli mm non erano solo inseguitori superiori, sicuramente nessuna distorsione associata a …