Mi è stato presentato per la prima volta Benji Kaplan quando ho recensito il suo album Chorando Sete Cores circa 18 mesi fa. Kaplan, un chitarrista, ha un’inclinazione distintiva nei suoi arrangiamenti che ricorda le orchestrazioni stravaganti e allegre rese famose da Van Dyke Parks, in particolare con quelle registrazioni con Joanna Newsom. Ho scritto questo su Chorando Sete Cores, che incapsula il suo suono: “Questa è musica fantasiosa che non ha un pensiero scortese o una nota minacciosa”. Su Benjy e Rita, Kaplan si unisce alla cantante e paroliera brasiliana Rita Figueiredo, una donna con una voce grossa e audace che è l’ideale per la narrazione. Queste storie, che sono raccontate in portoghese, ricordano alcune delle meraviglie che ho provato all’inizio di questa settimana quando ho recensito la Lunga di Sofia Ribeiro. Se sei un fan del jazz brasiliano, capirai l’attrazione di una lingua così esotica, quella sensazione che deriva dal conoscere lo spagnolo e chiedersi se c’è un punto di ingresso per capire cosa sta succedendo. (A volte riesco quasi a tradurre il portoghese in spagnolo quando vedo le parole sulla carta, ma non a orecchio.) Il jazz brasiliano tende ad attrarre fan del jazz di lingua inglese a causa del suo suono che afferma la vita, della facilità di consegna e dell’idea che c’è un glamour […]
Il post Benji Kaplan, Benji & Rita | The Vinyl Anachronist è apparso per primo su Part-Time Audiophile .