Alcuni lettori hanno espresso confusione su ciò che intendevo nella mia ultima colonna quando ho scritto: E respingo anche l’idea, per me, non plausibile di ricreare perfettamente un evento acustico passato nel comfort della mia sala, anche se credo ancora che sia un obiettivo vale la pena puntare anche se non può essere raggiunto.1 Questa non è proprio la contraddizione calva che sembrerebbe. Per spiegare cosa si intende, vale la pena portare sul tavolo l’esistenzialista Dane Soren Kierkegaard (n. 1813, d. 1855) del cavaliere della fede infinita.
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