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Wayne Alpern, Deviazione standard | The Vinyl Anachronist

La scena jazz contemporanea è quasi uniformemente divisa tra composizioni originali e cover del Great American Songbook. Quando qualcosa non rientra in questi due gruppi, come suona quella musica? Sento che c’è di più in questo nebuloso gruppo che applicare i fondamenti jazz alle canzoni di altri generi musicali, ma quando ciò accade, ad esempio nel nuovo album dei Wayne Alpern Standard Deviation, si distingue immediatamente dalla folla. Wayne Alpern, compositore e arrangiatore, ha già affrontato questo concetto. Il suo primo album Skeleton prese brani pop, rock e persino country e li spogliò fino alle ossa. Da lì sono stati ricostruiti in standard jazz in un modo che ti fa dubitare che questi non siano mai stati altro che standard jazz, suonati e venerati per decenni e decenni. Hai bisogno di alcuni esempi dalla deviazione standard? Wayne Alpern applica il suo tocco magico alle canzoni di Michael Jackson (nientemeno che “Thriller”) e ad altre canzoni come “Ode to Billie Joe”, “She’s Not There” e persino “Don’t Stop Believin” di Journey.) Alpern ha raccolto un ampio cast di artisti – inclusi i cantanti – per creare una flessibilità che permetta a questi brani familiari di sopravvivere a queste trasformazioni. “La mia musica non è né radicale né sperimentale”, spiega Wayne Alpern. “Suo […]

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