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Miles Davis Quintet: Miles Sorrisi

“Chi sta prendendo in giro chi? . . . Miles sorride? “Così interrogò Anthony Tuttle nelle note di copertina originali del 1967 a Miles Smiles, ma l’uscita del secondo anno dal secondo prodigioso quintetto di Davis è tutt’altro che una cosa da ridere. In effetti, Miles Smiles è l’apice dell’interazione post-bop intuitiva, e il SACD di Mobile Fidelity fa emergere i migliori dettagli sonori della produzione top-shelf di Teo Macero per questa master class modal-exploratory. Il passaggio dalla tromba febbrile di Davis alla risposta del sassofono tenore del canale sinistro di Wayne Shorter e il successivo piano di Herbie Hancock che ha risposto alla traccia di apertura “Orbits” prepara il palcoscenico per tutte le manomissioni del tempo del round-robin …

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